Lunedì 14 marzo 2016
Dilazione di pagamento: anche chi ha perso il beneficio prima del 22 ottobre 2015 potrebbe essere prevista la possibilità di riammissione alle rate, purché paghi il debito scaduto.
Equitalia potrebbe, a breve, concedere a tutti i contribuenti decaduti dalla dilazione per mancato pagamento delle rate, di essere riammessi al beneficio. Oggi questo beneficio è, infatti, consentito dalla legge solo a quanti hanno ottenuto la rateazione dopo il 22 ottobre 2015.
È quanto auspicato dall’amministratore del gruppo, Ernesto Maria Ruffini in audizione presso la Commissione di Vigilanza sull’Anagrafe tributaria. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.
La recente riforma approvata dal Governo [Dlgs 159/2015], in attuazione della cosiddetta “delega fiscale”, ha previsto che, per tutte le rateazioni concesse dopo il 22 ottobre 2015, valgano le seguenti regole:
– si decade dal beneficio della dilazione per il mancato pagamento di cinque rate, anche non consecutive. Per le rateazioni concesse, invece, prima di tale data, la decadenza scattava (e scatta tutt’ora, qualora siano ancora in corso) dopo otto rate anche non consecutive;
– per tutti coloro che sono decaduti per il mancato versamento delle suddette cinque rate, c’è la possibilità di ottenere, in qualsiasi momento, la riammissione alla dilazione a condizione che paghino prima tutte le rate scadute (dunque, non meno di 5 perché è proprio dopo tale soglia che scatta la decadenza).
Per le rateazioni, invece, concesse prima di tale data, detto beneficio non è previsto: i contribuenti possono soltanto, in caso di peggioramento della loro situazione economica, evitare la decadenza, chiedendo una proroga del piano, oppure la sua conversione in un piano straordinario fino a 120 rate, purché ricorrano le condizioni previste dalla legge [Dpr 602/1973].
Sempre concessa, previo pagamento dello scaduto Mai concessa. Possibile solo una proroga del piano o la conversione, dando prova di sopraggiunte difficoltà economiche
Quel che, invece, è stato proposto è di concedere il beneficio della riammissione alla rateazione anche a quei piani di pagamento autorizzati prima del 22 ottobre scorso. Sempre, ovviamente, condizionato all’estinzione del debito accumulato Possibile dunque, per l’ad di Equitalia, abbattere il muro del 22 ottobre introdotto dal legislatore delegato e consentire a tutti i debitori in difficoltà di poter ottenere, in caso di decadenza dai piani di rateizzazione, un nuovo piano di dilazione, a patto però che le rate scadute del precedente piano siano saldate.
Stop, dunque, a riaperture dei termini estemporanee o a pioggia e possibilità invece di un ripescaggio dei debitori che ottengono la dilazione dei versamenti. D’altro canto il saldo a rate delle cartelle esattoriali rappresenta ormai il 49,6% delle somme riscosse da Equitalia: «Attualmente – ricorda Ruffini – sono attive circa 3 milioni di rateizzazioni, per un controvalore di circa 38 miliardi di euro».
FONTE: www.laleggepertutti.it