L'ISEE

Sentiamo spesso parlare del modello Isee, fondamentale per poter certificare la propria situazione economica ed usufruire,
in questo modo, delle agevolazioni fiscali o dei sussidi previste dalla legge. Ma che cos’è esattamente e cosa va dichiarato nel modello Isee? L’acronimo Isee significa Indicatore della situazione economica equivalente ed il relativo modello certifica, dunque, la ricchezza (o la povertà) di un intero nucleo familiare. Vengono valutati congiuntamente il reddito, il patrimonio mobiliare ed immobiliare e, infine, il numero di componenti del nucleo familiare. Ci sono diversi tipi di Isee o, meglio, diversi tipi di moduli di dichiarazione sostitutiva unica (Dsu): Dsu mini/Isee: modulo per un nucleo familiare standard per l’erogazione della maggior parte delle agevolazioni sulle prestazioni sociali; Isee sociosanitario, da presentare solo se si devono richiedere delle prestazioni in ambito, appunto, sociale o sanitario e se all’interno del nucleo familiare c’è una persona disabile; Isee minorenni: interessa il nucleo familiare con un solo genitore ed un figlio minorenne. Non va presentato, dunque, quando ci sono nel nucleo due genitori sposati o conviventi fra loro; Isee corrente: si basa sui redditi degli ultimi 12 mesi ed offre una panoramica della situazione economica del nucleo familiare; Isee università: serve a chiedere delle prestazioni di diritto allo studio; Isee integrativo: viene utilizzato per aggiungere dei nuovi dati ad un modello già presentato. Quali documenti consegnare per la dichiarazione Isee, per individuare il reddito equivalente e poter usufruire delle agevolazioni fiscali previste dalla legge: Dati anagrafici documento di identità in corso di validità di tutti i membri del nucleo familiare; codice fiscale di tutti i membri del nucleo familiare; se si abita in una casa in affitto, copia del contratto di locazione regolarmente registrato. Situazione reddituale modello 730 o modello unico dei redditi dell’anno precedente; certificazione unica (il Cud, per intenderci) rilasciata dal proprio datore di lavoro o dall’Ente pensionistico; dichiarazione Irap; certificazione unica che attesti i compensi per prestazioni occasionali da lavoro autonomo; certificazione sui trattamenti assistenziali indennitari e previdenziali non soggetti a Irpef (rendita per infortunio, borse di studio, assegni assistenziali, ecc.); certificazione o dichiarazione dei redditi prodotti all’estero; assegni di mantenimento corrisposti o percepiti. Patrimonio mobiliare depositi, conti correnti bancari o postali, carte prepagate con Iban (bisogna indicare gli estremi, il saldo e la giacenza media annua); titoli di Stato, obbligazioni, buoni fruttiferi postali, certificati di deposito; azioni o quote di investimento e qualsiasi altro rapporto di tipo finanziario; contratti di assicurazione; patrimonio netto delle imprese in contabilità ordinaria e valore rimanenze finali e del costo dei beni ammortizzabili per le imprese in contabilità semplificata. Patrimonio immobiliare visure o certificazioni catastali; valore dell’area edificabile; quota capitale residua del mutuo; documentazione sul valore di eventuali immobili posseduti all’estero ai fini Ivie (Imposta sul valore degli immobili all’estero). Altra documentazione targa di auto o moto possedute; targa di navi e imbarcazioni da diporto possedute; certificato di invalidità o di handicap dei soggetti disabili presenti nel nucleo familiare. Come si calcola l’Isee Appurato che cosa va dichiarato nel modello Isee, per effettuare il calcolo è necessario stabilire il rapporto tra la somma dei redditi e la scala di equivalenza. Per fare la somma dei redditi, serve tenere in considerazione quelli: agrari; di capitale; da lavoro dipendente; da lavoro autonomo; d’impresa; altri redditi. Per quanto riguarda la scala di equivalenza, si tratta di uno strumento matematico che viene usato per poter comparare i redditi di quelle famiglie che presentano una struttura particolare. Contiene dei coefficienti da associare ad ogni tipo di nucleo familiare in base al numero di componenti. L’operazione da fare è dividere la somma dei redditi per quel coefficiente della scala. Il risultato sarà il reddito equivalente da inserire nel modello Isee. FONTE:LALEGGEPERTUTTI

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