Cassazione: il trust familiare è soggetto a sequestro

Giovedì 16 marzo 2017
Il caso trae origine dalla vicenda di due coniugi che proponevano ricorso per cassazione sostenendo l’illegittimità del provvedimento di sequestro conservativo avente ad oggetto i beni conferiti in trust.
La Corte di Cassazione V sez penale, con la sentenza 8041/2017, ha ritenuto irrilevante la costituzione del trust, se questo strumento sia stato utilizzato al fine di sottrarre i beni. Non si può, infatti, né consentire né ammettere che il semplice utilizzo di un lecito istituto giuridico sia sufficiente ad eludere la rigida normativa prevista nel diritto penale a presidio di norme inderogabili di diritto pubblico. Secondo la Cassazione individua determinati elementi la struttura giuridica: il trust familiare è costituito dall’indagato-imputato con un semplice atto unilaterale non recettizio di natura gratuita a favore di stretti familiari, senza pertanto, una reale uscita del patrimonio dall’orbita di interesse del soggetto disponente; l’effetto giuridico: il trust rientra fra i negozi fiduciari, così come l’interposizione reale in cui l’interposto – e cioè una terza persona – a seguito di un accordo fiduciario, amministra e gestisce i beni dell’indagato. L’analogia fra l’interposizione reale, per la quale è pacifica l’ammissibilità del sequestro dei beni amministrati dall’interposto, con l’effetto segregativo del trust, è evidente; le conseguenza pratiche e fattuali: a seguito della costituzione del trust familiare, i beni dell’indagato restano comunque in ambito familiare, sicché, essi continuano a rimanere nella sua disponibilità da intendersi in senso lato, non potendo su di essa far velo l’effetto giuridico creato dallo stesso indagato – imputato, che si limita a spogliarsi del potere dispositivo sui beni. I giudici evidenziano che l’atto gratuito a favore dei congiunti, soprattuto se effettuato in tempi sospetti, è considerato l’elemento indiziario più significativo e di per sé sufficiente a fare ritenere la simulazione dell’atto. La Cassazione conclude affermando che è legittimo il sequestro conservativo di beni conferiti in “trust” dall’imputato che continua ad amministrare di fatto gli stessi, conservandone la piena disponibilità. E ciò è indubbiamente accaduto nel caso in esame per i beni conferiti dall’imputato nel trust familiare costituito con la moglie. FONTE:MASTERLEX

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