Cartelle via PEC a rischio nullità

Venerdì 27 maggio 2016

Nuovo stop alla cartella esattoriale notificata via posta elettronica certificata (PEC), questa volta da parte della CTP di Napoli, che nell’ordinanza di sospensione n. 1817/2016 del 12 maggio,
ha espresso “ragionevoli perplessità” sulla validità della notifica, come già sollevata dalla CTP di Lecce con la sentenza n. 611/2015. La pronuncia assume un certo rilievo, come fa notare Barbara Weisz nell’articolo comparso su Pmi/speciali, perché dal 1° giugno 2016, le imprese individuali e i professionisti iscritti in albi o elenchi, riceveranno la notifica degli atti di riscossione di Equitalia attraverso l’indirizzo di posta elettronica risultante dall’Indice nazionale INI-PEC, dando così attuazione a quanto stabilito dal D.lgs. 159/2015 che, all’articolo 14, prevede per Equitalia l’obbligo di notifica a mezzo PEC per imprese e professionisti, nonché per le persone fisiche che ne facciano richiesta. Contro l’invio delle cartelle via PEC si è espressa anche l’Associazione Italiana Contribuenti, secondo cui la posta elettronica certificata:
 non offre le garanzie tipiche della raccomandata tradizionale; 
non contiene l’originale della cartella, ma solo una copia informatica priva di attestazione di conformità; 
non garantisce la prova dell’effettivo ricevimento da parte del destinatario perchè l’attestazione di spedizione e di immissione della mail nella casella del destinatario è fornita solo da un sistema informatico automatizzato.
 In ogni caso la PEC garantirebbe soltanto la disponibilità del documento nella casella del destinatario, a prescindere da ogni possibile verifica della effettiva apertura e lettura del messaggio. La semplice disponibilità di un documento non equivale alla sua presa visione. 

FONTE:ILTUOTRIBUTARISTA.IT

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