La ludopatia può, integrare l’ipotesi del vizio di mente

Mercoledì 25 gennaio 2017

 Una recente pronuncia della suprema Corte secondo cui, ai fini del riconoscimento del vizio totale o parziale di mente, anche i “disturbi della personalità”
possono rientrare nel concetto di “infermità“, purché siano di consistenza, intensità e gravità tali da incidere concretamente sulla capacità di intendere o di volere, escludendola o scemandola grandemente, e a condizione che sussista un nesso eziologico con la specifica condotta criminosa (nella specie, il ricorrente era affetto da ludopatia, disturbo borderline della personalità riferibile all’incontenibile impulso al gioco d’azzardo al punto che tutte le somme provento dei reati in contestazione erano state da lui utilizzate per assecondare il vizio del gioco e non per altri scopi personali). Cassazione Penale, Sez. III, 24 ottobre 2016 (ud. 13 ottobre 2016), n. 44659
 FONTE:GIURISPRUDENZA PENALE.COM

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