Raddoppia il bonus bebè

Venerdì 20 maggio 2016

La proposta al vaglio del consiglio dei Ministri, volta a migliorare nel medio periodo il tasso di natalità. Il Paese è in calo demografico ed è necessaria una svolta, per la precisione viene definito un “patto con le famiglie” una complesso di misure di welfare che abbiano il fine ultimo di supportare la crescita demografica offrendo servizi alle famiglie più numerose.
Di questo pacchetto, per ora allo studio, farebbe parte anche il raddoppio del bonus bebe. 

Il bonus spetta per ogni figlio, nato, adottato, o in affido preadottivo tra l’1 gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017. 
L’assegno viene offerto al nucleo familiare del genitore che ne faccia domanda qualora questi abbia i requisiti seguenti: sia cittadino italiano di uno stato UE o extraUE, purchè abbia permesso di soggiorno di lungo periodo; sia residente in Italia; conviva con il figlio; il suo nucleo familiare abbia un ISEE non superiore ai 25mila euro annui, e che tale ultimo requisito sia mantenuto per tutta la durata dell’assegno. 
 L’assegno relativo al bonus bebè varia in misura inversamente proporzionale al valore ISEE del nucleo familiare. 
Se il valore ISEE è sino a 7mila euro l’importo annuo sarà di 1.920 euro annui (pari a 160 euro mensili); 
Se il valore dell’isee è superiore ai 7mila e inferiore ai 25mila euro l’importo è di 960 euro annui (pari a 80 euro mensili). 
L’importo annuo erogato non concorre ai fini fiscali alla formazione del reddito complessivo. Il calcolo dell’ISEE si deve presentare ogni anno pena la sospensione dell’assegno. 
La proposta al vaglio del governo prevede di raddoppiare il bonus offrendo una quota mensile per il primo figlio pari a: 320 euro per i redditi al di sotto di 7mila euro 160 euro per i redditi al di sotto della soglia ISEE di 25mila euro. La misura è sostenuta dal Ministro Lorenzin e dal Ministro Costa (che ha delega agli Affari regionali e alle Autonomie, oltre che delega alla Famiglia). Il Ministro afferma di come si tratti di una misura fondamentale per invertire l’andamento demografico: “Non possiamo permettere che il nostro diventi un Paese di coppie senza figli o di figli unici. Le coppie chiedono chiarezza sulle risorse su cui possono contare. Uno Stato amico delle famiglie garantisce delle certezze, con cifre e scadenze precise”. La proposta come detto è al vaglio, ma dal governo fanno sapere che è una delle misure possibili. Non resta dunque che attendere sviluppi, sui quali come sempre vi terremo aggiornati. 

FONTE:business.laleggepertutti.it

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