Le evoluzioni degli studi di settore per il 2015

Giovedì 03 Dicembre 2015

Ieri l’Agenzia delle Entrate con un comunicato stampa al termine della riunione della Commissione degli esperti ha annunciato il via libera alle evoluzioni degli studi di settore previste per il periodo d’imposta 2015.
La Commissione ha espresso il proprio parere su una serie di interventi relativi all’applicazione degli studi di settore per il periodo d’imposta 2015. La revisione degli studi è programmata con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate da emanare entro il mese di febbraio di ciascun anno.
 Con provvedimento n. 25901 del 23 febbraio, l’Agenzia ha individuato gli studi di settore da sottoporre a revisione e applicabili a partire dal periodo d’imposta 2015, a seguito di approvazione con decreto del Ministro dell’Economia (si veda “Revisione per 70 studi di settore” del 24 febbraio). 
 Prima di tutto, per quanto riguarda i correttivi anticrisi, gli esperti hanno valutato positivamente la metodologia di elaborazione degli interventi finalizzati a cogliere la particolare congiuntura economica in corso.
I correttivi 2015 – si legge nel comunicato – hanno lo scopo di adeguare gli studi di settore alla situazione economica attuale e propongono i medesimi piani di interventi già previsti per il periodo di imposta 2014, ossia: 
- interventi relativi all’analisi di normalità economica;
- correttivi congiunturali di settore; 
- correttivi congiunturali territoriali; 
- correttivi congiunturali individuali. 

 All’ordine del giorno della riunione c’erano anche le evoluzioni 2015. 
In particolare, complessivamente, la Commissione ha dato il via libera su: 
- 12 studi del comparto manifatturiero; 
- 12 studi relativi alle attività dei professionisti; 
- 20 studi del commercio; 
- 26 studi afferenti i servizi. 
 Approvati gli aggiornamenti delle diverse territorialità Infine gli esperti hanno dato l’ok agli aggiornamenti delle diverse territorialità utilizzate nei 70 nuovi studi di settore e ai 67 studi che dovrebbero andare in evoluzione nel 2016. 
 La Commissione, prevista dall’art. 10, comma 7 della L. n. 146/1998, è designata dal Ministro dell’Economia, tenuto anche conto delle segnalazioni delle organizzazioni economiche di categoria e degli ordini professionali ha il compito di esprimere un parere, prima dell' approvazione e pubblicazione dei singoli studi di settore, sull’idoneità degli stessi a rappresentare la realtà cui si riferiscono. 
L’Organo collegiale, ai sensi dell’art. 10-bis della L. 146/1998, rende il parere sulla revisione a cui gli studi di settore previsti dall’art. 62-bis del DL 331/93 convertito sono soggetti, al massimo, ogni tre anni dalla data di entrata in vigore dello studio di settore ovvero da quella dell’ultima revisione. 
Nella fase di revisione degli studi di settore si tiene anche conto dei dati e delle statistiche ufficiali, quali quelli di contabilità nazionale.

fonte: Web

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