Venerdì 13 Novembre 2015

Professionista criminale
Innanzitutto, ci si chiede quali siano i professionisti a cui la normativa si riferisce. L’articolo parla, in via generale, di “consulenti”, quindi appare abbastanza chiaro il riferimento a chi svolge un’attività libero professionale.
Ma di quali professionisti si parla, nel dettaglio? Si parla di professionisti del settore fiscale, o di consulenti appartenenti ad altri settori, in grado comunque di aiutare il cliente ad evadere il fisco? Si tratta esclusivamente di professionisti iscritti all’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti contabili, dei Consulenti del lavoro, degli Avvocati, oppure sono ricompresi anche i consulenti in materia fiscale non iscritti agli ordini?
A tutte queste domande la norma non risponde, pertanto si spera che intervengano dei chiarimenti successivi, magari attraverso circolari ministeriali.
Consulenza fiscale
Non è chiara nemmeno la definizione di attività di consulenza fiscale, poiché la stessa può essere effettuata anche al di fuori dell’ambito prettamente tributario, ad esempio nell’ambito commerciale e contrattualistico.
Modelli di evasione
Parimenti, non è formulata chiaramente nemmeno la definizione di modelli seriali e fraudolenti di evasione: una tale genericità e potenziale ampiezza della fattispecie, dunque, risulta sicuramente contraria alla legislazione in materia di abuso di diritto, secondo la quale devono esistere degli elementi normativi minimi, per individuare una condotta punibile in campo tributario.
Eccesso di delega
Tirando le somme, la riforma dei reati tributari, creando il reato di consulenza mediante modelli di evasione, ha creato una sorta di “mostro giuridico”, capace di contenere una molteplicità di condotte in maniera indefinita.
Tuttavia, può certamente essere eccepito un eccesso di delega, per superamento della pena massima prevista dalla legge delega per la fattispecie, pari a 6 anni.
I sostenitori della norma adducono a loro difesa l’applicazione in un secondo momento dell’aggravante, per non superare il massimo stabilito dalla legge, ma i detrattori replicano col fatto che, secondo la legge delega, le aggravanti previste per il reato possano essere solo quelle già in vigore.
È pertanto molto probabile la prossima presentazione di ricorsi alla Corte Costituzionale, sia per l’eccesso di delega, che per il “ridimensionamento” della norma.
FONTE:www.laleggepertutti.it