Crescono le richieste di partite Iva, a giugno 2015 si registra un + 5%

 MARTEDI' 18 AGOSTO 2015 
Incremento percentuale dai dati dell’Osservatorio del dipartimento Finanze. Risultato positivo dovuto, soprattutto, come per il precedente mese di maggio, al comparto agricolo campi coltivati.

Tastando il polso alle aperture di partite Iva, si è confermato l’andamento crescente che sta caratterizzando i monitoraggi del 2015: a giugno + 5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Prosegue il trend di una concentrazione crescente delle aperture nel settore dell’agricoltura, soprattutto per quanto riguarda le nuove aziende che operano nel Sud e nelle Isole. Dall’analisi del settore produttivo spetta al commercio la porzione più consistente con quasi un quarto del totale (23,7%), seguono l’agricoltura e le attività professionali. Confrontando i dati con giugno 2014, il risultato più significativo in questo ambito è l’incremento del 50% delle aperture nel settore agricolo (soprattutto al Sud e nelle Isole). Altri aumenti si rilevano nella sanità (+16,5%) e nelle attività artistiche (+9,3%), mentre nei servizi d’informazione, nelle attività professionali e in quelle finanziarie si registrano cali. La distribuzione territoriale delle nuove aperture è maggiore al Nord, che è rappresentato da un 40 per cento. Dal confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente emergono incrementi in alcune regioni meridionali (nell’ordine: Puglia, Calabria, Molise), invece la quota si contrae in Abruzzo, Liguria, Basilicata e Sardegna. In relazione alla natura giuridica delle nuove partite Iva: la percentuale relativa alle persone fisiche fa la parte del leone con un 72,6%, con valori piuttosto distanti seguono le società di capitali, poi ancora le società di persone. Insieme, “non residenti” e “altre forme giuridiche”, occupano appena l’1,1% del totale. Dall’analisi focalizzata sul mese di giugno, rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, emerge un aumento di richieste per le persone fisiche (+4,6%) e per le società di capitali (+10,8%), mentre cala la richiesta di società di persone, come del resto si era osservato negli ultimi mesi. Esaminando la suddivisione per persone fisiche: non si notano significativi spostamenti in relazione al sesso (il 63,2% spetta agli uomini), mentre, rispetto alle fasce d’età emerge un leggero stop nelle aperture fino a 35 anni (-1,8%), in crescita, viceversa, le richieste tra i più maturi (+21,2% dai 51 ai 65 anni, e + 39,1% per gli over65). Anche le innovazioni introdotte nel regime fiscale hanno avuto il loro peso nell’andamento registrato: nel mese di giugno, 3.796 soggetti hanno aderito al nuovo regime forfetario e 8.165 a quello fiscale di vantaggio. Entrambi prevedono agevolazioni e coprono il 29,3% del totale delle nuove aperture. 

 FONTE: FISCOOGGI.IT

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