Mercoledì 17 giugno 2015
Nella bozza di decreto delegato per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di
politiche attive attuativo del Jobs Act, con l’istituzione dell’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive
del Lavoro (ANPAL), cambiano le modalità di comunicazione di assunzione, trasformazione e
cessazione dei rapporti di lavoro da parte dei datori.
Le comunicazioni saranno trasmesse
telematicamente all’ANPAL che le metterà a disposizione dei centri per l’impiego, del Ministero del
Lavoro, dell’INPS, dell’INAIL e dell’Ispettorato nazionale del lavoro. Tramite l’ANPAL, inoltre, si
gestirà anche l’assegno di ricollocazione.
Il Consiglio dei Ministri dello scorso 11 giugno ha approvato la bozza di decreto delegato, da
sottoporre al prescritto parere delle Commissioni parlamentari, recante diSposizioni per il riordino
della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, a norma dell’articolo 1, comma
3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183, che prevede, fra l’altro, l’istituzione di
un'Agenzia nazionale per l’occupazione, partecipata da Stato, regioni e province autonome e
vigilata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con il conferimento alla medesima delle
competenze gestionali in materia di servizi per l'impiego, politiche attive ed ASpI ed il
coinvolgimento delle parti sociali nella definizione delle linee di indirizzo generali dell’azione
dell’Agenzia.
Le disposizioni del decreto sono il naturale complemento a quelle già in vigore in materia di
trattamenti di disoccupazione e vanno, pertanto, a definire gli obblighi e le decadenze che
interessano i percettori, ad esempio dalla NASpI. In tale ottica, viene previsto che i beneficiari di
prestazioni di sostegno al reddito che, senza giustificato motivo, non partecipano alle iniziative
finalizzate a conseguirne l’inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro saranno soggetti a
sanzioni che vanno dalla decurtazione, alla sospensione o decadenza dalle prestazioni.
Cambia, peraltro, la definizione di stato di disoccupazione: sono considerati privi di impiego i
lavoratori che dichiarino, in forma telematica al portale nazionale, la propria immediata disponibilità
allo svolgimento di attività lavorative ed alla partecipazione alle misure di politica attiva del lavoro
concordate con il servizio per l’impiego. In alcuni casi la disoccupazione può essere parziale, come
nel caso dei lavoratori part time o dei lavoratori, anche autonomi, la cui previsione reddituale sia
inferiore al minimo esente da Irpef. Rientrano nella definizione di stato di disoccupazione anche i
dipendenti in cassa integrazione o solidarietà con una riduzione di orario superiore al 50 per
cento, calcolata in un periodo di dodici mesi.
Alcune norme integrano il decreto delegato di riordino dei contratti di lavoro, definendo (per
esempio) gli incentivi per le assunzioni con contratto di apprendistato.
Come previsto dalla legge delega, la bozza di decreto istituisce l’Agenzia Nazionale per le Politiche
Attive del Lavoro (ANPAL), deputata a coordinare la Rete Nazionale dei servizi per le
politiche del lavoro, formata, oltre che dall’Agenzia stessa, dai seguenti soggetti:
· strutture regionali per le Politiche attive del Lavoro
· INPS
· INAIL
· Agenzie per il lavoro e gli altri soggetti autorizzati all’attività di intermediazione
· Fondi interprofessionali per la formazione continua
Ipsoa Quotidiano
· fondi bilaterali
· Italia Lavoro s.p.a.
· ISFOL.
Il nuovo organismo, come stabilito dalla legge n. 183/2014, è istituito senza maggiori costi a carico
della finanza pubblica e tutte le risorse necessarie al suo funzionamento saranno trasferite dal
Ministero del lavoro e dall’ISFOL, dei quali sarà effettuata una conseguente riorganizzazione.
Presso il Ministero del lavoro sarà soppressa la Direzione generale per le politiche attive, i
servizi per il lavoro e la formazione, e i relativi posti funzione sono trasferiti all’Agenzia alla quale, a
decorrere dal 2016 sarà destinato anche il 50 per cento delle entrate del contributo integrativo di
cui all’articolo 25 della legge n.845/78 che i datori di lavoro non hanno destinato ai Fondi
interprofessionali per la formazione continua. La gestione di questi ultimi sarà vigilata dall’ANPAL,
che ne riferirà al Ministero del lavoro.
E’ affidata alla nuova Agenzia l’istituzione di un Albo nazionale dei soggetti accreditati a
svolgere funzioni in materia di politiche attive del lavoro, con l’ambizioso obiettivo di valorizzare le
sinergie tra soggetti pubblici e privati e di rafforzare le capacità di incontro tra domanda e offerta
di lavoro.
L’ANPAL dovrà altresì attivare un Sistema informativo delle politiche del lavoro ed il fascicolo
elettronico del lavoratore alimentato dalle informazioni tratte dal Sistema informativo e poste a
disposizione delle Regioni e delle Province autonome, che stipuleranno con il Ministero del lavoro
una convenzione per regolare i rapporti e gli obblighi concernenti la gestione dei servizi per
l’impiego e delle politiche attive del lavoro. Dovrebbe, pertanto, vedere finalmente la luce la
scheda anagrafica e professionale del lavoratore, grazie all’interconnessione tra i centri per
l’impiego e il sistema informativo unico delle politiche del lavoro.
Nell’ambito di questa operazione cambiano anche le modalità di comunicazione di
assunzione, trasformazione e cessazione dei rapporti di lavoro da parte dei datori. Le
comunicazioni saranno trasmesse telematicamente all’ANPAL che le metterà a disposizione dei
centri per l’impiego, del Ministero del Lavoro, dell’Inps, dell’Inail e dell’Ispettorato nazionale del
lavoro.
Infine, tramite l’ANPAL si gestirà anche l’assegnodi ricollocazione, spettante ai disoccupati da
oltre sei mesi, di importo graduato a seconda del profilo personale di occupabilità e spendibile
presso i centri per l’impiego o i soggetti accreditati per ottenere un servizio di assistenza intensiva
nella ricerca di lavoro.
FONTE: di Alfredo Casotti, Maria Rosa Gheido - Consulenti del lavoro - IPSOA.IT