Arriva il contributo unificato ridotto per i più poveri e fasce deboli

giovedì 28 gennaio 2016

“Revisione del contributo unificato” in favore di “alcune categorie più deboli” della popolazione. È l’obiettivo annunciato dal guardasigilli Andrea Orlando alla Camera, in fase di replica al termine del dibattito sulle comunicazioni sull’amministrazione della giustizia.
Attualmente la legge non prevede l’esenzione dal pagamento del contributo unificato se non per chi rientra nei parametri del gratuito patrocinio, tutti gli altri contribuenti, anche qualora dovessero non aver i requisiti necessari per accedere al gratuito patrocinio, sono tenuti a pagare per intero tanto le spese legali quanto le tasse, ivi compreso il contributo unificato, bolli, notifiche, richiesta di copie, registrazione della sentenza, ecc. Non sono previste neanche agevolazioni fiscali, riduzioni o pagamento per scaglioni di reddito. L’unico parametro considerato dalla normativa ai fini della definizione dell’importo del contributo unificato è il valore della causa: tanto più è elevato l’importo conteso tra le parti, tanto più alto è il contributo. Pertanto, nell’ambito dello stesso scaglione di valore del giudizio, l’importo delle tasse da pagare è identico sia per chi guadagna poco che per il benestante. Ebbene, questo sistema sembra destinato a tramontare. Il Ministro ha infatti annunciato una riduzione del contributo unificato per le fasce meno agiate. Orlando punta a finanziare la riduzione del tributo sulle cause con i risparmi derivanti dal Pct.
 fonte: www.laleggepertutti.it

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