Sabato 04 Luglio 2015
di Giuseppe Buscema - Consulente del lavoro, Commercialista e Revisore legale in Catanzaro
I Consulenti del lavoro nel corso dell’audizione davanti alla Commissione Lavoro del Senato hanno formulato le loro osservazioni sullo schema di decreto legislativo attuativo del Jobs Act, recante disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità. In particolare, proposta la soppressione degli obblighi relativi alla nuova comunicazione di licenziamento per i contratti di lavoro ai quali si applica l’offerta conciliativa nonché quelli relativi alle dimissioni.
Arrivano le proposte di semplificazione in materia di lavoro dei Consulenti del lavoro sul provvedimento attuativo del Jobs act.
Nel corso dell’audizione del 2 luglio 2015 davanti alla 11ª Commissione Lavoro, previdenza sociale del Senato della Repubblica nell’ambito dell’esame dello schema di decreto legislativo recante disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014 n. 183, i Consulenti del lavoro hanno formulato le loro osservazioni e proposte al fine di rendere maggiormente rispondente agli obiettivi di semplificazione e i provvedimento. Leggi anche: - Jobs Act, semplificazioni in arrivo per imprese e professionisti - Jobs Act; semplificazioni consulenti e Ministero del lavoro a confronto In materia di sanzioni è stato richiesto di introdurre nella legge n. 689/1981 l’istituto del favor rei affinché possa essere consentito anche in materia di sanzioni amministrative per gli illeciti relativi alla materia del lavoro la possibilità di applicare la disciplina successiva se più favorevole, attualmente preclusa. Sempre in tema di sanzioni, ulteriori modifiche vengono chieste sia sul lavoro irregolare che sul libro unico del lavoro. Sul primo aspetto, la richiesta è quella di introdurre la possibilità di ravvedimento prevedendo una sanzione ridotta, condizionato all’effettuazione delle comunicazione di assunzione obbligatorie ed al versamento dei contributi entro un tempo limitato. Viene poi segnalato che i limiti massimi delle sanzioni previste eccessivi non coerenti rispetto al un decreto fondato sulla semplificazione. Il parametro adottato dal legislatore basato sulla moltiplicazione del limite minimo per sei volte non ha alcuna giustificazione giuridica e si pone in violazione con qualsiasi criterio di proporzionalità della sanzione. Ancora, sarebbe necessario declinare che la diversa qualificazione del rapporto non costituisce ipotesi di lavoro irregolare. Infine, in materia di libro unico del lavoro andrebbe abrogato il concetto di violazione meramente formale, introducendo il concetto di violazione sostanziale minima, non sanzionabile, che dovrebbe essere collegato ad una percentuale (es. 20%) di scostamento rispetto all’esatto importo dovuto. Pertanto, la fattispecie della omessa o infedele registrazione dei dati che determina differenti trattamenti retributivi, previdenziali o fiscali dovrebbe essere sanzionata soltanto quando la differenza di trattamento superi una determinata percentuale (ad es. il 20%) di quanto correttamente dovuto. Viene proposto un maggior termine per la presentazione della denuncia di infortunio sul lavoro in quanto coerente con la previsione di invio telematico del certificato medico telematico come per la malattia. Inoltre, abrogare la denuncia all’autorità P.S.. Sempre in materia di INAIL, il documento dei Consulenti del lavoro propone di inserire nel modello UniEmens INPS i dati relativi alle retribuzioni imponibili ai fini INAIL e conseguentemente abrogare la dichiarazione salari INAIL. Una modifica importante riguarda l’istituto dell'interpello, di cui al D.Lgs. n.124/2004, prevedendo la possibilità di presentazione da parte dell'azienda al fine di ottenere una risposta vincolante per l'amministrazione. Sulla contrattazione collettiva e fruizione di benefici contributivi, per prevenire contenziosi, l’INPS dovrebbe pubblicare sul proprio sito l’elencodei contratti collettivi nazionali che rispondono ai requisiti di maggiore rappresentatività comparata per la fruizione delle agevolazioni contributive. In assenza di detta pubblicazione il requisito non dovrebbe essere richiesto ai fini della fruizione della agevolazioni contributive medesime. Viene proposta la soppressione degli obblighi relativi alla nuova comunicazione di licenziamento per i contratti di lavoro ai quali si applica l’offerta conciliativa art.6 D.Lgs.n.23/2015 nonché quelli relativi alle dimissioni. Per queste ultime, in subordine, viene ritenuto sufficiente prevedere un diritto di ripensamento entro 7 giorni. Sul contenzioso amministrativo del lavoro si propone una unificazione dei termini valida anche per quelli previdenziali. Per quello giudiziario prevedere il litisconsorzio necessario per evitare una duplicazione dei contenziosi. Una puntualizzazione viene richiesta relativamente all’esercizio del diritto di precedenza nel contratto a tempo determinato prendendo all’articolo 24 un nuovo comma: "La manifestazione di volontà del lavoratore è elemento costitutivo del diritto di precedenza all'assunzione. Fino a che il lavoratore non manifesta la predetta volontà, il datore di lavoro è legittimato ad assumere altri lavoratori con le medesime mansioni". Ulteriori semplificazioni proposte sono le seguenti:
Nel corso dell’audizione del 2 luglio 2015 davanti alla 11ª Commissione Lavoro, previdenza sociale del Senato della Repubblica nell’ambito dell’esame dello schema di decreto legislativo recante disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014 n. 183, i Consulenti del lavoro hanno formulato le loro osservazioni e proposte al fine di rendere maggiormente rispondente agli obiettivi di semplificazione e i provvedimento. Leggi anche: - Jobs Act, semplificazioni in arrivo per imprese e professionisti - Jobs Act; semplificazioni consulenti e Ministero del lavoro a confronto In materia di sanzioni è stato richiesto di introdurre nella legge n. 689/1981 l’istituto del favor rei affinché possa essere consentito anche in materia di sanzioni amministrative per gli illeciti relativi alla materia del lavoro la possibilità di applicare la disciplina successiva se più favorevole, attualmente preclusa. Sempre in tema di sanzioni, ulteriori modifiche vengono chieste sia sul lavoro irregolare che sul libro unico del lavoro. Sul primo aspetto, la richiesta è quella di introdurre la possibilità di ravvedimento prevedendo una sanzione ridotta, condizionato all’effettuazione delle comunicazione di assunzione obbligatorie ed al versamento dei contributi entro un tempo limitato. Viene poi segnalato che i limiti massimi delle sanzioni previste eccessivi non coerenti rispetto al un decreto fondato sulla semplificazione. Il parametro adottato dal legislatore basato sulla moltiplicazione del limite minimo per sei volte non ha alcuna giustificazione giuridica e si pone in violazione con qualsiasi criterio di proporzionalità della sanzione. Ancora, sarebbe necessario declinare che la diversa qualificazione del rapporto non costituisce ipotesi di lavoro irregolare. Infine, in materia di libro unico del lavoro andrebbe abrogato il concetto di violazione meramente formale, introducendo il concetto di violazione sostanziale minima, non sanzionabile, che dovrebbe essere collegato ad una percentuale (es. 20%) di scostamento rispetto all’esatto importo dovuto. Pertanto, la fattispecie della omessa o infedele registrazione dei dati che determina differenti trattamenti retributivi, previdenziali o fiscali dovrebbe essere sanzionata soltanto quando la differenza di trattamento superi una determinata percentuale (ad es. il 20%) di quanto correttamente dovuto. Viene proposto un maggior termine per la presentazione della denuncia di infortunio sul lavoro in quanto coerente con la previsione di invio telematico del certificato medico telematico come per la malattia. Inoltre, abrogare la denuncia all’autorità P.S.. Sempre in materia di INAIL, il documento dei Consulenti del lavoro propone di inserire nel modello UniEmens INPS i dati relativi alle retribuzioni imponibili ai fini INAIL e conseguentemente abrogare la dichiarazione salari INAIL. Una modifica importante riguarda l’istituto dell'interpello, di cui al D.Lgs. n.124/2004, prevedendo la possibilità di presentazione da parte dell'azienda al fine di ottenere una risposta vincolante per l'amministrazione. Sulla contrattazione collettiva e fruizione di benefici contributivi, per prevenire contenziosi, l’INPS dovrebbe pubblicare sul proprio sito l’elencodei contratti collettivi nazionali che rispondono ai requisiti di maggiore rappresentatività comparata per la fruizione delle agevolazioni contributive. In assenza di detta pubblicazione il requisito non dovrebbe essere richiesto ai fini della fruizione della agevolazioni contributive medesime. Viene proposta la soppressione degli obblighi relativi alla nuova comunicazione di licenziamento per i contratti di lavoro ai quali si applica l’offerta conciliativa art.6 D.Lgs.n.23/2015 nonché quelli relativi alle dimissioni. Per queste ultime, in subordine, viene ritenuto sufficiente prevedere un diritto di ripensamento entro 7 giorni. Sul contenzioso amministrativo del lavoro si propone una unificazione dei termini valida anche per quelli previdenziali. Per quello giudiziario prevedere il litisconsorzio necessario per evitare una duplicazione dei contenziosi. Una puntualizzazione viene richiesta relativamente all’esercizio del diritto di precedenza nel contratto a tempo determinato prendendo all’articolo 24 un nuovo comma: "La manifestazione di volontà del lavoratore è elemento costitutivo del diritto di precedenza all'assunzione. Fino a che il lavoratore non manifesta la predetta volontà, il datore di lavoro è legittimato ad assumere altri lavoratori con le medesime mansioni". Ulteriori semplificazioni proposte sono le seguenti:
· Semplificazione delle denunce previdenziali per i datori di lavoro che occupano contemporaneamente personale inquadrato all’INPS e giornalisti inquadrati presso l’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani (INPGI) canalizzandole in un unico flusso informatico collaudato come l’Uniemens (INPS). Saranno poi gli Enti interessati a stipulare accordi per la distribuzione delle informazioni acquisite;
· Semplificare gli adempimenti in materia di pari opportunità. E’ indispensabile ottimizzare le informazioni affinché sia l’INPS a mettere a disposizione le informazioni, anche con maggiore tempestività, alle organizzazioni sindacali e alla Consiglierà di Parità;
· L’abrogazione di tutte le disposizioni che disciplinano l’obbligo di rilascio preventivo del certificato di agibilità per le aziende dello spettacolo sostituendolo col DURC.
· Sui fondi complementari e assistenziali al fine di superare le diverse procedure esistenti, prevedere adempimenti uniformi con pagamento mediante l’utilizzo del modello F24;
· Sui voucher viene proposto il pagamento mediante F24 e denuncia mensile all’INPS, ferme restando le comunicazioni di avvio dell’attività iniziale.
In materia di sicurezza del lavoro le proposte sono di:
• semplificare l’attività formativa in materia di sicurezza, prevedendo la possibilità di erogarla a distanza in modalità telematica, anche per quanto riguarda le verifiche intermedie e finali di apprendimento, riducendo le stesse in caso di rischio basso;
• eliminare la pluralità di comunicazioni da effettuare, inserendo un principio generale secondo cui la comunicazione debba farsi una sola volta ad un unico ente.
FONTE: IPSOA.IT